Le 5 azioni sul Ftse Mib da tenere d’occhio questa settimana
La riunione dell’Opec+, tra oggi e domani, e i movimenti del barile tengono alta l’attenzione sui titoli oil. Focus anche sulle banche, azioni Unicredit in calo
Ultima sessione del mese sottotono per il Ftse Mib di Milano, che a metà mattinata scende di quasi mezzo punto percentuale. L’indice Mib resta però fisso sopra i 22 mila punti (22.262,94), a testimoniare un mese di grandi balzi in avanti tra notizie sui vaccini anti-covid ed effetto elezioni Usa.
Quali titoli promettono meglio sul Ftse Mib?
Intanto, nei prossimi giorni diversi movimenti sullo scenario finanziario e dal lato materie prime promettono effetti sui principali titoli quotati sul Ftse Mib, di cui varrà la pena tenere nota.
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I petroliferi: Eni, Saipem e Tenaris
Attenzione al comparto oil: tra oggi e domani si riuniranno a Vienna i vertici dei paesi membri dell’Opec+, l’organizzazione dei principali esportatori di petrolio al mondo, dove saranno chiamati a decidere se prolungare o meno gli attuali tagli alla produzione di greggio – ad oggi, i tagli da 7,7 milioni di barili al giorno dovrebbero diminuire di due milioni alla fine dell’anno: il timore è quello che l’attuale domanda di petrolio, gravata dalla crisi covid-19, non arrivi a reggere il peso dell’aumento del greggio sul mercato.
Ancora è difficile fare previsioni sull’esito dell’incontro. Non c’è unanimità tra i membri, soprattutto perché diversi (Iraq primo fra tutti) già tollerano ben poco gli attuali tagli.
Nel frattempo, l’incertezza pesa sul prezzo del petrolio (il Brent viaggia a poco più di 47 dollari al barile) e, di riflesso, sul prezzo dei titoli del settore. A quasi metà sessione le azioni Eni perdono l’1,79% e scendono a 8,43 euro l’una, le quotazioni Saipem perdono il 2,84% a 2.017 euro e le Tenaris lasciano sul terreno l’1,79%, scendendo a 6,58 euro.
L’incontro Opec+ si concluderà domani.
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- Le banche: Unicredit, Intesa Sanpaolo
Occhi sulle azioni Unicredit oggi, in calo di quasi quattro punti percentuali e al momento perde il 3,86%, a 8,74 euro l’una.
Gli investitori attendono notizie sull’aggiornamento del piano strategico di Gae Aulenti, ma le notizie in arrivo dagli ultimi colloqui dei vertici sulla governance non aiutano al rialzo – tutt’altro. Indiscrezioni di fonti vicine ai vertici parlano di dubbi sul futuro dell’amministratore delegato, Jean Pierre Mustier, da sempre contrario ad ogni ipotesi di fusione
Allo stesso tempo invece il Tesoro preme per un’acquisizione di Monte dei Paschi di Siena, ricapitalizzata nel 2017 per circa otto miliardi di euro e di cui ora Via XX Settembre deve liberarsi, come da accordi con Bruxelles: tra i candidati principali, oltre a Banco Bpm, vi sarebbe proprio Unicredit.
Nel frattempo una fonte, conferma che Goldman Sachs e JPMorgan assisteranno Unicredit nell'aggiornamento del business plan in programma per il secondo trimestre 2021; niente esclude che le due banche d’affari possano affiancare Gae Aulenti sul dossier Mps, se maturassero le condizioni per un accordo.
Se ne riparla mercoledì, quando il consiglio d’amministrazione tonerà ad aggiornarsi, quando si continuerà (presumibilmente) a parlare di nomine.
Sale l’attenzione anche attorno alle azioni Intesa Sanpaolo. Al momento il titolo procede al ribasso, in calo dello 0,56% e in linea con tutto il settore – l’intero Ftse Mib Banche al momento perde l’1,50%, ma contiene le perdite mentre lo spread tra Btp e Bund tedeschi si accorcia a 114 punti.
Nel frattempo però le azioni Intesa scontano la revisione dell'accordo strategico sulla gestione dei crediti deteriorati con Intrum Italy, partner svedese per il recupero crediti. Intesa potrebbe acquistare il 51% della piattaforma svedese (di cui già detiene il 49%), per poi versarlo a Prelios (gruppo attivo nella gestione asset).
Le ragioni alla base del divorzio non sono ancora chiare, ma fonti parlano di difficoltà finanziare in casa Intrum. È probabile che Intesa Sanpaolo comunichi ulteriori passi nei prossimi giorni.
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