Le banche centrali di Svizzera e Norvegia stringono entrambe sui tassi
La Banca Nazionale Svizzera ha riportato i tassi in territorio positivo con un aumento da 75 punti base mentre l’istituto monetario norvegese ha puntato per un aumento da 50 punti base.
Le mosse della BNS
Questa mattina la Banca nazionale Svizzera ha deciso di aumentare il livello dei tassi di interesse di ben 75 punti base portandoli in territorio positivo al +0,50%, in linea con le previsioni degli economisti. La mossa segna la fine di un’epoca nel panorama europeo in quanto la banca elvetica è stato l’ultimo istituto monetario del Vecchio Continente a portare i tassi di interesse in area positiva.
Infatti, il livello dei tassi di interesse era fisso dal 2015 al -0,75%, una strategia attuata per favorire le esportazioni di manufatti svizzeri. Tuttavia, già da giugno scorso, la BNS aveva intrapreso un graduale ritorno verso un target dei tassi positivo con un aumento da 50 punti base che li aveva portati dal -0,75% fino al -0,25%.
Tuttavia, ora l’istituto monetario svizzero ha deciso di allinearsi alle aggressive politiche monetarie restrittive delle altre banche centrali sparse per il mondo. Infatti, la crescita delle pressioni inflazionistiche in Svizzera ha toccato il +3,5% anno su anno nel mese di agosto, il massimo da trent’anni.
Proprio per questo motivo, la BNS ha apertamente annunciato che interverrà aggressivamente anche sul mercato valutario, grazie alle sue enormi riserve di valuta estera, per apprezzare la moneta elvetica in modo da calmierare il fenomeno di “importazione” dell’inflazione.
Gli effetti sul CHF
In linea con le attese del consensus su un rialzo di 75 punti base, la scorsa settimana il franco svizzero si era apprezzato molto sia contro l’euro sia rispetto al dollaro, toccando rispettivamente il livello di 0,9537 e di 0,9555.
Tuttavia, oggi alla pubblicazione del dato sui tassi, il franco perde molto contro entrambe le valute. La coppia USD/CHF sale del 2% fino ad un picco intraday di 0,9822 così come il cambio EUR/CHF che mostra un forte momentum rialzista toccando il livello di 0,9682 (+2,26%).
Le mosse della Norges Bank
La Banca centrale norvegese ha alzato anch’essa il suo tasso di riferimento (quello sui depositi a vista) che è stato portato al 2,25% dall’1,75% precedente, il livello più elevato dal 2011. La banca ha però sottolineato che in futuro i rialzi saranno più graduali e di minore intensità (25 punti base).
Infatti, un anno fa i tassi erano a zero ma ora le aspettative del consensus fanno credere che potrebbero toccare il 3% già questo inverno.
La mossa della Norges Bank arriva in risposta al crescere dell’indice dei prezzi al consumo che ad agosto ha toccato il +6,5% anno su anno nonostante il governo abbia già introdotto alcune misure per porre un tetto ai prezzi dell’energia. L’indice Core è invece salito al +4,7% a/a, più del doppio del target del 2% a/a fissato dalla banca centrale.
Gli effetti sul NOK
Al momento dell’annuncio, la corona norvegese perde terreno sia nei confronti dell’euro che del dollaro. La coppia EUR/NOK sale del +0,53% passando da 10,1971 fino al picco intraday di 10,2515 per poi stabilizzarsi intorno al livello di 10,2166.
Il cambio USD/NOK mostra invece un movimento più contenuto (+0,40%) fino al livello di 10,408. La coppia valutaria scivola poi in una fase di assestamento toccando il minimo intraday di 10,2812 prima di stabilizzarsi al livello di 10,3267.
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