Macro UK: rendimenti titoli di stato in rialzo su crescita inflazione record
Il rendimento delle obbligazioni governative a due anni è salito al 3% mentre aumenta la pressione sulla BoE per una politica monetaria ancora più restrittiva.
L’economia britannica in crisi
Al momento, sembra che il Regno Unito sia finito in una tempesta perfetta. L’economia britannica sta lottando - più delle sue controparti europee - per evitare di cadere in una recessione nel breve periodo, anche se molti economisti hanno ormai dato per certa questa eventualità.
Infatti, l’insieme degli effetti causati dalla crisi energetica, dalla politica monetaria restrittiva della Bank of England e dall’aumento dell’inflazione stanno indebolendo a vista d’occhio i fondamentali del paese.
In particolare, ciò che preoccupa di più gli investitori sono proprio le pressioni inflazionistiche record che nel mese di luglio hanno raggiunto il +10,1% anno su anno, il massimo dal 1982. Tuttavia, anche le aspettative future sulla crescita dei prezzi al consumo non fanno che destare ulteriori preoccupazioni.
Goldman Sachs si aspetta una crescita dell’inflazione superiore al +20% a/a per l’inizio del 2023, se i prezzi del gas naturale rimangono elevati, mentre non sono più ottimistiche le previsioni della banca d’affari Citi che stima un aumento - nello stesso periodo - del +18% a/a. La BoE, invece, stima un picco dell’inflazione al +13% a/a ma avverte di una recessione imminente che potrà durare anche 15 mesi.
La reazione dei titoli di stato
L’incremento dei rendimenti dei titoli di stato a breve termine (GILTS) non si è fatto attendere. Ieri il rendimento delle obbligazioni a due anni (il più sensibile all’inflazione e alle manovre della BoE) è schizzato fino al 3%, la prima volta da 14 anni, mentre è aumentato dell’1,2% nel solo mese di agosto, il balzo maggiore dal 1992.
Tuttavia, il trend ribassista sul mercato obbligazionario era già iniziato a luglio quando gli investitori istituzionali avevano venduto l’equivalente di £16,6 miliardi di titoli a breve termine, il peggiore sell-off da 4 anni. Infatti, la curva dei rendimenti britannici si sta appiattendo sempre di più con il rendimento a breve termine che si sta pericolosamente avvicinando a quello dei titoli a 20 anni, attualmente al 3,14%.
Il fenomeno è stato però esacerbato dalle vendite allo scoperto da parte di molti hedge fund, focalizzati su strategie macroeconomiche, che stanno “scommettendo” su un rialzo consistente dei rendimenti nel breve/medio periodo (e quindi su un ribasso del prezzo dei corrispondenti titoli di stato) a causa delle pressioni inflazionistiche record.
Le scommesse al ribasso non sono prive di fondamento. Infatti, la Bank of England ha acquistato circa £850 miliardi di GILTS emessi tra il marzo 2009 e il giugno 2022 ma ora sembra abbia invertito la propria strategia cominciando a venderne in grosse quantità.
Tuttavia, nonostante il rialzo monstre dei rendimenti nel Regno Unito, anche altri paesi tra cui Germania e Stati Uniti stanno facendo i conti con eventi simili.
Infatti, a titolo di esempio, il rendimento delle obbligazioni governative statunitensi a 1 anno ha toccato il 3,52%, mantenendo dunque la curva dei rendimenti fortemente invertita - condizione che molti investitori credono possa anticipare una fase recessiva - mentre il rendimento del Bund tedesco a 2 anni è salito dello 0,04% fino al livello dell’1,19%, il maggiore rialzo da più di 40 anni.
Non ultimo, gli scossoni sul mercato obbligazionario britannico si sono riverberati anche sulla sterlina che ha accusato il colpo con la coppia GBP/USD che è scesa dello 0,95% da quota 1,1734 fino al livello di oggi intorno a 1,1623.
Le mosse della BoE
Le preoccupazioni crescono anche per quanto riguarda la politica monetaria della Bank of England che ha iniziato il rialzo dei tassi di interesse già da dicembre 2021 con un primo aumento da 25 punti base. Tuttavia, ora la situazione si fa più complessa, con la banca centrale che deve aumentare il costo del denaro per frenare l’inflazione ma evitando di accelerare l’arrivo di una recessione.
Nella scorsa riunione il tasso di riferimento era stato aumentato di 50 punti base, dall’1,25% all’1,75%. Ora le stime prevedono una probabilità del 64% di un ulteriore rialzo dello 0,50% (tasso finale al 2,25%) mentre del 36% per quanto riguarda un aumento dello 0,75% (tasso finale al 2,50%).
Le previsioni di IG
In conclusione, pensiamo che il sell-off sul mercato dei GILTS non si sia ancora arrestato del tutto a causa delle crescenti spinte inflazionistiche nel Regno Unito che aumenteranno anche nel medio periodo e porteranno ulteriore pressione sui rendimenti dei titoli di stato a breve termine.
Di conseguenza, crediamo che il rendimento dei titoli britannici a due anni possa superare quota 3% e portarsi stabilmente fino ai livelli dei GILTS a più lunga scadenza (15-20 anni) che, attualmente, hanno rendimenti rispettivamente intorno al 3,13% e al 3,14%.
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