Mes, per Salvini è “Un attentato al popolo italiano”. Aumenta lo spread
La riforma del Meccanismo europeo di stabilità ha scatenato le rimostranze della Lega, che ora chiede l'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Continua lo scontro tra la Lega e il governo Conte sul Meccanismo europeo di stabilità. Il leader della Lega, Matteo Salvini, si è appellato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Chiederemo al garante della Costituzione di farla valere. Questo è un attentato alla sovranità nazionale”.
Il leader lamenta infatti la mancata parlamentarizzazione della riforma proposta a Bruxelles, che dunque sarebbe stata approvata senza ascoltare le opposizioni. “Chiediamo un incontro al presidente Mattarella per evitare la firma su un trattato che sarebbe mortale per l'economia italiana”.
Quando è stato approvato il salva-stati?
In realtà, l’approvazione della modifica del fondo non è certo una doccia fredda. Il 19 giugno infatti la Camera dei Deputati ha votato una risoluzione, la numero 192, in cui si faceva menzione del Mes. A intervenire sul salva stati furono il leghista Riccardo Molina e, in risposta alle critiche da questi avanzate, e Lia Quartapelle Procopio, del Partito democratico. “Si torna in Parlamento. Sospendiamo tutto. Fermi, ci spiegate in Parlamento cosa state facendo e poi semmai si va avanti. Occorre un altro atto parlamentare”, ha dichiarato il leader della Lega.
Il nodo della discordia risiederebbe nell’effettivo passaggio sotto silenzio dell’approvazione della riforma. Secondo la Lega, il tutto sarebbe avvenuto sotto silenzio, mentre invece il Pd tira fuori proprio la seduta di giugno e ricorda che, al tempo, al governo c’era proprio la Lega – che invece ora chiede le dimissioni del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Cosa prevede la riforma del Mes?
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri (Pd) è stato ascoltato ieri dalla Commissione finanza al Senato. La possibilità di una valutazione sulla sostenibilità del debito, introdotta proprio con la riforma, per l’opposizione sarebbe una discriminante con il fine di definire “due categorie di Paesi attenti alla stabilità finanziaria dell’Italia”. “Lo trovo comico”, ribatte Gualtieri, che ricorda come piuttosto sia il caso di parlare di vittoria in sede di negoziati europei, proprio a proposito dell’introduzione della possibilità di una valutazione preventiva proprio per decidere se sia il caso di procedere a una ristrutturazione o meno del debito.
Gualtieri al Senato ha parlato di “backstop”, in grado di rifinanziare il fondo qualora non bastassero le risorse predisposte. “Io ho dei dubbi che un clamoroso stop del governo per riaprire i termini di un negoziato chiuso possa giovare dal punto di vista degli interessi nazionali” ha aggiunto Gualtieri, “ma il Parlamento valuterà sovranamente come sempre”.
Oggi in conferenza stampa la Lega ha infatti annunciato che il testo tornerà in parlamento la settimana prossima – e che, ovviamente, la Lega esprimerà un parere contrario alla riforma.
I 5 stelle, dal canto loro, lottano per serrare i ranghi. Il leader del Movimento, Luigi Di Maio, ieri ha incontrato il premier Conte per valutare un eventuale rinvio della ratifica del Mes. Oggi pomeriggio invece è stata la volta di un incontro a tre, insieme anche al ministro Gualtieri.
Cosa succede sui mercati?
In settimana dunque il testo tornerà alla Camera. Lo scontro tra governo e opposizione tuttavia ha già provocato ricadute sulle banche italiane, dopo aver provocato conseguenze sul mercato obbligazionario. Lo spread Btp/Bund si assesta su 170,9 punti, in rialzo del 2,89% rispetto alla chiusura precedente. Performance abbastanza deludente anche delle aste btp a 5 e 10 anni con rendimenti in crescita e bid to cover ratio in calo.
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