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Minute BCE, si continua con il rialzo dei tassi. Borse ed EUR/USD poco mossi

La pubblicazione delle discussioni della BCE durante l’ultimo meeting del 27 ottobre ha mostrato i toni più “hawkish” rispetto alla sua controparte statunitense. Euro continua a rafforzarsi.

Fonte: Bloomberg

I risultati

A metà della sessione di Borsa sono state pubblicate le minute dell’ultima riunione di carattere monetario della Banca Centrale Europea che sono utilizzate dagli investitori per capire e anticipare le future mosse della banca centrale.

I documenti mostrano - al contrario della Fed - che i tassi di interesse dovranno salire ancora così da poter contrastare efficacemente le crescenti pressioni inflazionistiche che nell’Eurozona, nel mese di ottobre, hanno raggiunto il +10,6% a/a. Infatti, il tasso di inflazione rimane più di cinque volte superiore a quello target fissato al +2% a/a.

Per questo motivo i verbali mostrano che i membri della BCE, nell’ultima riunione di ottobre, hanno optato quasi all’unanimità per un rialzo da 75 punti base su tutte e tre i tassi di riferimento (tasso sui depositi, sulle operazioni di rifinanziamento e sui prestiti marginali).

Infatti, solo pochi membri avevano votato per un aumento di 50 punti base mentre nessuno ha posto la questione di un eventuale rallentamento dell’intensità dei rialzi stanti i dati pessimistici legati ai prezzi.

Nonostante ciò, oggi il vicepresidente della BCE Luis de Guindos, intervenendo all’Analysis Forum a Milano, ha puntualizzato che “potremmo aver quasi raggiunto il picco dell’inflazione che non crescerà molto di più nei prossimi 3-4 mesi”.

Segnali incoraggianti quindi che però non giustificano un radicale cambio di paradigma nel breve termine da parte della massima autorità monetaria del Vecchio Continente.

Gli effetti sui mercati

I principali indici azionari restano poco mossi dalla pubblicazione dei verbali della BCE in quanto questi utlimi hanno pressoché confermato le attese del consensus. Infatti, gli operatori non si aspettavano di certo un atteggiamento da “colomba” stanti gli attuali dati macroeconomici che hanno aumentato le probabilità di una recessione entro la fine del 2022 o l’inizio del 2023.

Sul mercato Forex, l’EUR/USD subisce una leggera flessione al momento della pubblicazione fino ad un minimo di 1,0398. Successivamente ritraccia vigorosamente e ritorna sui livelli di 1,0412, ai massimi da quattro mesi.

Il momentum rialzista della coppia EUR/USD è stato accelerato dall’indebolimento del biglietto verde a partire dal 10 novembre scorso e cioè da quando un dato migliore delle aspettative sull’inflazione statunitense ha riportato la moneta unica stabilmente sopra la parità.

Le previsioni

Alla luce delle minute rilasciate oggi risulta chiaro che la Banca Centrale Europea non intende mollare la pressione sui tassi di interesse. Infatti, se lo facesse, perderebbe di credibilità verso i mercati finanziari mentre le pressioni inflazionistiche diventerebbero ancorate alle aspettative dei consumatori rendendo quindi più difficoltoso ridurre la crescita dei prezzi.

Detto questo, il Consiglio Direttivo della BCE continuerà a decidere in materia di politica monetaria in base ai dati macroeconomici - specialmente quello che riguarda l’inflazione - che potrebbe indicare un deterioramento dell’economia maggiore del previsto e quindi una lieve revisione dell’intensità dei rialzi nel breve termine.

Infatti, i fondamentali dell’economia rimangono molto deboli anche se le ultime stime flash sugli indici PMI nell’Area Euro hanno mostrato un lieve miglioramento a novembre rispetto ai due mesi precedenti (sebbene rimangano comunque in costante contrazione).

Per questo motivo, crediamo che la BCE potrebbe optare per un rialzo da 50 punti base nella prossima riunione del 15 dicembre così da continuare il rialzo del costo del denaro senza però appesantire troppo la già fiacca economia europea.

Sui mercati, ci aspettiamo invece una continua ripresa da parte dell’euro in particolare contro il dollaro, ipotesi che potrebbe essere confermata dalle future mosse più accomodanti della Federal Reserve.

Per quanto riguarda i listini azionari europei, crediamo che questi possano incontrare qualche scossone nell’ultima fase di crescita dell’inflazione che potrebbe portarli a dei ritracciamenti nel breve termine.

Tuttavia, una volta superato il picco della crescita dei prezzi, i listini potrebbero continuare ad estendere l’attuale rally che sta portando i principali indici ai massimi da giugno scorso.

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