Nuovi record storici per l'oro, obiettivo $3000?

Il prezzo dell’oro ha superato il limite record di $2.800 l’oncia, registrando il livello più alto di sempre. Il rally è partito dal 19 dicembre quando le quotazioni del metallo prezioso si attestavano a $2580 l’oncia. Un aumento di oltre $200 in poco più di un mese. Da inizio anno il rialzo dell’oro è pari al 7%.

I principali fattori dell’impennata:

• I timori degli investitori su un ritorno di forti tensioni commerciali per l’introduzione di dazi da parte del nuovo presidente di Donald Trump
• Gli acquisti massicci di oro fisico da parte di alcune banche centrali (India, Turchia, Polonia e secondo gli ultimi dati anche della Cina)

Dazi USA e instabilità politica, Trump spinge l’oro

Storicamente, l’oro è considerato un bene rifugio: nei momenti di incertezza economica e politica, gli investitori si spostano su asset sicuri per proteggere il capitale. Le recenti dichiarazioni del presidente Donald Trump, che ha annunciato la possibilità di dazi del 25% sulle importazioni da Messico e Canada (due importanti produttori di oro), hanno aumentato la volatilità sui mercati finanziari. Questo ha portato gli investitori istituzionali a cercare protezione nell’oro.

Le conseguenze delle scelte di Trump potrebbero essere significative:

✅ Aumento dell’inflazione globale dovuto ai costi più elevati per le importazioni.

✅ Possibili ritorsioni commerciali, con un impatto negativo sulla crescita economica.

✅ Pressioni sulle banche centrali, che potrebbero rivedere la politica monetaria per contrastare il rallentamento dell’economia.

Tutti questi fattori contribuiscono ad alimentare il rally dell’oro, che storicamente tende a guadagnare terreno nei periodi di incertezza geopolitica.

Acquisti record di oro delle banche centrali: India, Turchia, Polonia e ritorna anche la Cina

I dati sulle riserve auree confermano un altro importante driver di crescita: India, Turchia, Polonia e Cina hanno aumentato significativamente gli acquisti di oro nel 2024.

📌 India: tra tradizione e investimento

🔹 L’India è il secondo maggiore consumatore di oro al mondo, con una domanda che nel 2023 ha superato le 750 tonnellate.

🔹 Il metallo prezioso è un pilastro della cultura indiana, utilizzato nei matrimoni e come forma di investimento sicuro contro la volatilità della valuta (la rupia indiana EMFX USD/INR)

🔹 A fine novembre 2024 le riserve auree erano pari a 876 tonnellate (10% del totale delle riserve, +73 tonnellate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)*.

📌 Turchia: una risposta alla crisi economica

🔹 La banca centrale turca ha aumentato le riserve auree di circa 150 tonnellate nel 2023.

🔹 Il motivo? Proteggere il valore della lira turca, che ha perso oltre il 40% negli ultimi due anni.

🔹 A fine novembre 2024 le riserve auree erano pari a 581 tonnellate (20% del totale delle riserve, +76 tonnellate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)*.

📌Polonia: obiettivo diversificare

🔹 La banca centrale turca ha aumentato le riserve auree di circa 150 tonnellate nel 2023.

🔹 Il motivo? Proteggere il valore della lira turca, che ha perso oltre il 40% del suo valore negli ultimi due anni.

🔹 A fine novembre 2024 le riserve auree erano pari a 448 tonnellate (20% del totale delle riserve, +90 tonnellate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)*.

📌 Cina: focus, allontanarsi dal dollaro

🔹 La People’s Bank of China (PBoC) ha acquistato oltre 225 tonnellate di oro nel 2023, con un ritmo di acquisti sostenuto anche nella prima parte del 2024. Dopo mesi di pausa la Cina è tornata ad acquistare oro nello scorso novembre dopo la vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi

🔹 L’obiettivo è ridurre la dipendenza dal dollaro USA, in un contesto di crescente competizione geopolitica con gli Stati Uniti.

🔹 A fine novembre 2024 le riserve auree erano pari a 2264 tonnellate (5% del totale delle riserve, +34 tonnelate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)*

Conclusione: dove può arrivare il gold?

Con l’instabilità geopolitica in crescita, la domanda record da parte delle banche centrali e le prospettive di una politica monetaria più accomodante, il prezzo dell’oro sembra destinato a mantenere un trend rialzista.

Crediamo che l’oro possa superare i $3000 l’oncia nelle prossime settimane, soprattutto se il contesto economico e politico globale dovesse rimanere incerto.

Per ora, l’oro si conferma il grande protagonista dei mercati finanziari, un asset rifugio che continua a brillare nei momenti di turbolenza.

*Dati ricavati dal World Gold Council e IMF

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