Piazza Affari nuovi massimi da giugno 2008, superato il limite dei 30 mila punti
Momento magico per l’indice italiano grazie al cambio di aspettative sulle prossime mosse della BCE. Primo taglio dei tassi già a fine primo trimestre 2024?
Il momento felice dell’azionario italiano continua e, dopo aver superato nella sessione di ieri il limite psicologico dei 30 mila punti, sale anche al di sopra dei 30200. Le ragioni dei forti acquisti sull’equity sono soprattutto legate al cambio di prospettive da parte degli investitori sulle prossime azioni della Banca Centrale Europea. Il mercato sconta, a nostro avviso in modo molto ottimistico, un probabile taglio dei tassi di interesse già nel primo trimestre 2024 e una serie di tagli del costo del denaro pari a 125-150 bps che potrebbero portare a fine anno i tassi sui depositi al 2,50%/2,75% e quelli sulle operazioni di rifinanziamento principale al 3%/3,25%.
Ad aumentare le aspettative su una BCE con un atteggiamento meno restrittivo del previsto è stata l’intervista di Isabel Schnabel, membro del Comitato Esecutivo dell’istituto di Francoforte, a Reuters. La regista occulta delle azioni delle BCE, che negli ultimi mesi ha anticipato le mosse della BCE più del presidente Christine Lagarde e del capo economista Philip Lane, ha sottolineato come la crescita dei prezzi al consumo abbia evidenziato un forte rallentamento, ben maggiore delle previsioni dei banchieri centrali, rendendo “improbabile” un nuovo aumento dei tassi. Un cambio di rotta radicale da parte di uno dei membri “hawkish” del Board of Governors che solamente il 3 novembre non escludeva che i tassi di interesse potessero essere alzati di nuovo.
Le pressioni inflazionistiche in forte calo escludono, quindi, un rialzo dei tassi e anticipano la possibilità di un taglio del costo del denaro che secondo la Schnabel dipenderà dai dati macroeconomici e dai prossimi accordi sindacali sui salari.
Le prospettive sull’indice italiano
Il rally dell’indice italiano potrebbe continuare almeno fino a metà dicembre quando si riuniranno i Consigli Direttivi di Federal Reserve (FOMC 12/13 dicembre) e BCE (14 dicembre). Crediamo che l’indice italiano possa raggiungere l’obiettivo di 31500 nelle prossime sessioni per poi scendere nelle ultime sessioni dell’anno. Pensiamo che le riunioni delle banche centrali potrebbero raffreddare un po’ l’entusiamo degli investitori. Già in passato i banchieri centrali avevano etichettato troppo presto l’inflazione elevata “temporanea” intervenendo troppo tardi per contenerla. Ora il rischio è quello di impegnarsi ad agire troppo presto considerando il processo di disinflazione verso l’obiettivo del 2% ormai raggiunto. Ogni eventuale tick al rialzo delle pressioni inflazionistiche potrebbe portare, infatti, a correzioni significative sui mercati azionari.
Per tali ragioni riteniamo che i banchieri centrali europei saranno prudenti nelle scelte e nelle dichiarazioni. Non ci aspettiamo un taglio dei tassi di interesse a primavera ma nel secondo trimestre del prossimo anno.
Nella riunione di dicembre della BCE si discuterà inoltre dei reinvestimenti del piano PEPP un argomento che interessa da vicino i mercati finanziari italiani. A nostro avviso per evitare eccessive turbolenze sui mercati finanziari la decisione sui reinvestimenti sul PEPP sarà rinviata al primo trimestre.
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