Pil dell’Eurozona in rallentamento nell’ultimo trimestre 2019, ora si teme effetto coronavirus
Il prodotto interno lordo segna un +0,1 negli ultimi tre mesi dell’anno, ma si teme il rischio recessione (soprattutto dei paesi alle prese con l’emergenza coronavirus)
Il prodotto interno lordo preliminare dell’Eurozona nell’ultimo trimestre 2019 rallenta, pur restando in area positiva. L’Eurostat ha infatti calcolato una crescita dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Eppure, dal secondo al terzo trimestre 2019 il Pil della zona euro era aumentato dello 0,3%.
Calcolando invece il Pil dell’intera Unione Europea (che include anche i paesi in cui non è stato adottato l’euro, ma già esclude il Regno Unito dal calcolo), si registra un aumento di poco superiore, pari allo 0,2%.
Quanto ai risultato anno su anno, invece, la crescita del Pil risulta pari a 1,2% considerando l’Eurozona, al 1,5% in tutta l’Ue.
Come sono andati i diversi paesi?
In cima alla lista per le performance migliori ci sono Romania (+1,5%), Lituania (+1,3%) e Ungheria (+1%). Male invece Francia, Finlandia e Italia, che registrato tutte risultati negativi: la Francia scende dello 0,1%, la Finlandia perde lo 0,4% e l’Italia lo 0,3%. Resta ferma invece la Germania, a rischio stagnazione.
Il quadro dell’economia nell’ultimi trimestre dello scorso anno preoccupa i mercati in vista dei dati dei primi tre mesi del 2020, segnati profondamente dall’emergenza legata all’espandersi del nuovo coronavirus. Mentre il Covid-19 infatti si sta notevolmente contraendo in Cina (dove è nato, verso la fine del dicembre 2019), continua a mietere vittime e nuovi contagi in Europa, dove ancora non è chiaro quando raggiungerà il picco.
Cosa si prevede per il futuro?
Quel che è certo invece è il danno all’economia provocato dallo stop forzato di molte attività, a causa delle misure per tentare di contenere l’epidemia – soprattutto in Italia. Il rischio recessione è dunque alle porte, i mercati finanziari già lo danno di fatto per scontato.
All’inizio dell’epidemia, quando si sono sviluppati i due focolai nel nord del paese, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, aveva stimato una contrazione del Pil italiano nel 2020 di almeno lo 0,2%. Pochi giorni dopo le stime sono state viste al rialzo, arrivando anche a una perdita dello 0,3%. Confcommercio ha stimato una perdita totale, tra tutti i settori le cui attività risentono maggiormente delle limitazioni, intorno ai cinque-sette miliardi di euro.
Nel settore turismo si stima già una perdita di 2,7 miliardi, mentre l’agenzia di rating Moody’s calcola che il settore automotive (particolarmente sensibile al virus in tutte le parti della filiera: dalla produzione di componenti, localizzata per lo più in Cina, all’assemblaggio, alle vendite già in calo negli ultimi mesi del 2019) perderà circa il 2,5% sulle vendite globali nel 2020 – complice anche la nuova normativa sulle emissioni.
Il coronavirus pone rischi anche per gli altri paesi dell’Eurozona?
Per il presidente dell’Ifo Institute for Economic Research, Clemens Fuest, la prossima a cadere in recessione tecnica potrebbe essere proprio la Germania, dopo che a febbraio i dati sul Pil tedesco hanno confermato quelli preliminari di crescita zero negli ultimi tre mesi del 2019.
Ma rischia anche Parigi: il Pil in calo si aggiunge al rischio dell’espansione del coronavirus in Francia, dove già si contano 1.126 casi e 30 vittime.
Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.
Volatilità sui mercati
Fai trading con IG su oltre 17.000 mercati.
- Spread competitivi: spread da 0,8 punti sugli indici, da 0,6 sul forex e da 0,1 su materie prime
- Stop garantiti: imposta un livello a cui chiudere la posizione per tutelarti da eventuali gap di mercato e slippage
- Turbo24: Leva variabile a partire da 3x e rischio limitato con un prodotto quotato, liquido e trasparente, disponibile H24
Dati di mercato
- Forex
- Azioni
- Indici
Visualizza i prezzi del forex in tempo reale
Visualizza i prezzi delle azioni in tempo reale
Visualizza i prezzi degli indici in tempo reale
I prezzi sopra indicati sono soggetti ai nostri termini e condizioni del sito. I prezzi sono solo indicativi.