PIL Eurozona in linea con le attese. Indice ZEW migliore del previsto

I risultati

A metà mattinata sono stati pubblicati sia i dati relativi al PIL del terzo trimestre nell’Eurozona sia il valore dell’indice ZEW che misura il livello di ottimismo tra gli analisti riguardo alle prospettive economiche nei prossimi sei mesi.

Per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo nel terzo trimestre 2022, questo è risultato in crescita del +0,2%, su base trimestrale, e del +2,1% su base annuale. Entrambe le stime sono in linea con le aspettative del consensus.

Nonostante ciò, i valori confermano le previsioni che indicano un deciso rallentamento dell’attività economica nel Vecchio Continente con una recessione che molti operatori pensano potrebbe diventare realtà tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.

Infatti, entrambi i valori sono in deciso calo rispetto a quelli registrati nel secondo trimestre dove su base trimestrale il PIL era aumentato del +0,8% mentre su base annuale era cresciuto del +4,3%.

Di conseguenza, se le stime dovessero essere confermate, il consensus non resterebbe stupito di vedere un ulteriore deterioramento dei dati sulla crescita economica nel quarto trimestre 2022.

Al contrario, l’indice ZEW di novembre ha mostrato un valore migliore rispetto alla precedente misurazione. Il dato finale è stato infatti di -38,7 rispetto al -59,7 di ottobre. Ricordiamo che il range dei risultati può essere compreso tra +100 e -100 dove nel primo caso tutti gli operatori si aspettano un miglioramento della situazione economica mentre nel secondo tutti si attendono un suo deterioramento. Il valore 0 viene considerato con neutralità.

In questo caso la fiducia degli investitori è aumentata molto nell’ultimo mese forse spinta in parte dall’euforia sui mercati azionari in seguito alla pubblicazione del dato in rallentamento sull’inflazione USA (+7,7% a/a).

Tuttavia, per quanto riguarda la politica monetaria, la BCE non potrà seguire il momentum della sua controparte statunitense in quanto non ha alzato i tassi ad un livello tale da poter contrastare efficacemente le pressioni inflazionistiche che nell’Eurozona sono arrivate al +10,7% a/a.

Le previsioni

L’economia del Vecchio Continente sta ormai subendo i chiari effetti di un rallentamento economico che, molto probabilmente, porteranno questa area in recessione per l’inizio del 2023.

Infatti, nonostante un mercato del lavoro ancora forte (tasso di disoccupazione al 6,6% nel mese di settembre contro il 7,3% di settembre 2021) gli effetti combinati di crisi energetica, alta inflazione e politica monetaria restrittiva stanno notevolmente indebolendo i fondamentali dell’economia.

Questa eventualità, però, potrebbe portare ad un alleggerimento delle pressioni sull’indice dei prezzi al consumo con un conseguente movimento più accomodante per quanto riguarda la politica monetaria della BCE.

Vuoi fare trading sui mercati internazionali?

Con i Turbo24 puoi fare trading sui maggiori indici internazionali tutto il giorno senza interruzioni. Otterrai un’esposizione sul mercato sottostante solo con un piccolo deposito iniziale.

Apri un conto reale o prova la demo per esercitarti con i Turbo24.