Preview Jackson Hole: cosa aspettarsi?

Che cos’è Jackson Hole?

Domani sarà la prima giornata della conferenza economica di Jackson Hole, in Wyoming, che durerà fino a sabato 27 agosto. L’evento - che riunisce il meglio dell’élite finanziaria mondiale - ha l’obiettivo di proporre e promuovere la discussione e lo scambio di idee, attraverso le diverse prospettive ed esperienze dei partecipanti, riguardo ai principali problemi di natura economica.

La conferenza sarà presieduta da circa 120 ospiti provenienti da 70 paesi tra cui la maggioranza saranno membri delle banche centrali di tutto il mondo (45), rilevanti membri del governo statunitense (5), membri del sistema di banche della Federal Reserve (25) e accademici, oltre a figure di spicco dell’industria finanziaria. Lo spazio per i giornalisti è, invece, limitatissimo (circa 12).

L’importanza della conferenza

Il simposio economico, tenuto una volta all’anno a fine agosto, risulta fondamentale non solo per i mercati finanziari ma anche per i policy-makers che hanno l’opportunità di incontrarsi di persona e scambiarsi idee e programmi d’azione in merito a particolari tematiche di natura economico-finanziaria. Il tema di quest’anno s’intitola “Rivalutare i vincoli sull’economia e sulla politica” e suona come un innovativo utilizzo degli strumenti disponibili nelle mani delle banche centrali.

I mercati sono i primi che prendono molto sul serio la conferenza a causa delle indicazioni su possibili cambiamenti (o meno) della politica monetaria. Quest’anno, a causa delle pressioni inflazionistiche record in molti paesi, gli investitori cercheranno segnali riguardo a future variazioni nel programma di rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Dunque, l’attenzione sarà tutta rivolta verso il discorso del governatore della FED, Jerome Powell, in programma venerdì pomeriggio, dove si dovrebbe capire l’intensità del prossimo aumento dei tassi di interesse, al momento dibattuto tra i 50 e i 75 punti base.

Cosa aspettarsi?

Come detto i riflettori saranno puntati sulle parole del governatore Powell che darà indicazioni, più o meno esaustive, sulle prossime mosse della banca centrale. Tuttavia, gli operatori finanziari si attendono già un atteggiamento molto più da “falco” piuttosto che da “colomba” visti i numerosi commenti da parte di altri membri del FOMC che hanno ribadito la strenua lotta dell’autorità monetaria contro l’inflazione.

I mercati sono molto incerti sul prossimo aumento dei tassi di interesse e le probabilità tra un incremento di 50 e di 75 punti base sono molto vicine.

Le previsioni di IG

Crediamo che il governatore Powell ribadirà l’atteggiamento aggressivo sui tassi di interesse non impegnandosi troppo sulla possibile entità dell’aumento del costo del denaro. Prima della riunione del FOMC del 20/21 settembre ci sarà un importante dato sull’andamento dei prezzi al consumo di agosto (pubblicato il 13 settembre) che potrebbe influenzare le decisioni dei banchieri centrali. Qualunque sia la scelta sui tassi (50-75 pb) riteniamo che la Federal Reserve non si fermerà presto nel processo di rialzo del costo del denaro portando i tassi vicini al 4% entro fine anno.

Valutiamo che la Federal Reserve assumerà questo comportamento aggressivo sapendo, alla luce dei dati sull’occupazione di luglio, che l’economia statunitense è in grado di sostenere una stretta monetaria senza subire un sostanziale deterioramento dei propri fondamentali macroeconomici.

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