Problemi per il Regno Unito, scontro tra Governo e Bank of England
Il piano di taglio delle tasse proposto da Kwasi Kwarteng mette ulteriore pressioni sulla BoE che ha dovuto intervenire sul mercato obbligazionario per stabilizzare i rendimenti fuori controllo.
L’economia del Regno Unito sta patendo un periodo particolarmente complicato. Sul piano macroeconomico il paese sta vivendo la crescita più elevata dell’inflazione da quarant’anni a questa parte - al +9,9% anno su anno nel mese di agosto - mentre i fondamentali economici non mostrano di certo segnali di miglioramento.
A tutto ciò si è ora aggiunta un ulteriore incertezza a causa delle decisioni politiche prese dal nuovo governo capitanato dalla premier Liz Truss. Prima il piano di calmieramento delle bollette da £150 miliardi e poi quello sul taglio delle tasse da £45 miliardi, proposto dal Cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng e denominato mini-budget, hanno affossato la sterlina inglese portandola, nella sola giornata di lunedì, ad un minimo storico di 1,0324.
Non ultimo, la crisi di fiducia si è estesa anche al mercato obbligazionario britannico con i rendimenti che hanno toccato livelli molto elevati. Infatti, quelli relativi ai titoli di stato a 2 anni hanno toccato il 4,5875% mentre quelli con scadenza decennale e trentennale hanno raggiunto rispettivamente il 4,59% e il 5%.
A seguito di ciò, anche gli economisti del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e dell’agenzia di rating Moody's hanno aspramente criticato le decisioni del nuovo governo britannico che hanno portato ad espandere il fenomeno anche su altri mercati del debito sovrano come quelli di Stati Uniti, Germania e Italia.
Moody's ha anche affermato che le attuali delibere del governo avranno effetti notevoli sul rating del debito inglese.
Le reazioni della Bank of England
Dopo la tempesta sul mercato dei GILTS, il consensus stava ormai prezzando un possibile intervento della BoE che sarebbe dovuta entrare in azione, mediante una riunione di emergenza, per stabilizzare la sterlina grazie ad un aumento dei tassi di interesse, che il mercato fissava ad almeno 125 punti base fino al livello del 3,5% (alcuni stimano un livello dei tassi al 6% entro marzo 2023).
La Bank of England ha invece deciso di intervenire direttamente sul mercato obbligazionario acquistando i GILTS con scadenze superiori ai vent’anni. Dopo questa mossa, i prezzi dei bond sono saliti del massimo incremento giornaliero di sempre. Quando i prezzi salgono i rendimenti scendono.
Di conseguenza, i rendimenti dei titoli di stato a trent’anni - che questa mattina avevano toccato un massimo dal 2002 al 5% - sono scesi fino al 4,42%. Gli equivalenti a dieci anni, invece, hanno frenato la loro corsa portandosi al 4,23% dal precedente 4,59%.
Una reazione simile si è avvertita anche sul mercato azionario (che è passato a perdere mezzo punto percentuale dalla precedente performance di -1,9%) mentre la coppia GBP/USD ha mostrato un repentino rimbalzo fino a quota 1,0840.
Non ultimo, la BoE ha anche annunciato di aver sospeso il piano di quantitative tightening per evitare di esacerbare le già forti tensioni presenti sul mercato obbligazionario britannico.
Lo scontro tra Governo e BoE
A questo punto bisognerà vedere chi avrà la meglio tra il nuovo governo e la massima autorità monetaria del Regno Unito. Il primo sembra avere solo una visione parziale dello scenario economico del paese (i piani proposti saranno finanziati a debito e porterebbero ad un aumento delle pressioni inflazionistiche, già elevate) mentre il secondo sta lottando per non accelerare l’avvicinamento di una recessione che, a questo punto, sembra inevitabile.
L’intervento di oggi da parte della Bank of England è riuscito, in parte, a rassicurare i mercati che aspettavano una presa di posizione decisa da parte della banca centrale. Tuttavia, non è escluso che la BoE debba intervenire nuovamente, non solo sul mercato obbligazionario, ma anche sul piano dei tassi di interesse con conseguenze certamente deleterie per l’economia britannica.
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