Putin, nuovi soldati al fronte e supporto ai referendum per annessione delle regioni conquistate. Euro crolla
Il Presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che manderà circa 300 mila soldati a supporto delle operazioni militari in corso in Ucraina. L’euro sprofonda mentre i mercati azionari aprono la seduta contrastati.
Ieri il Presidente russo Vladimir Putin ha annunciato alla nazione che smobilizzerà le riserve dell’esercito sulla scia di una continuazione delle ostilità in Ucraina e ha affermato il supporto ai referendum per l’annessione delle regioni sud-orientali del paese alla Russia (Donetsk, Lugansk, Kherson e Zhaporizhia). In particolare, saranno inviati circa 300mila soldati per rimpolpare le fila dell’esercito russo.
Nel suo discorso, Putin ha accusato l’Occidente di aver aggredito la Russia e di volerla “indebolire, dividere e distruggere” concludendo con una leggera allusione all’utilizzo delle armi nucleari per scopi difensivi. Quello che preoccupa è che dopo la probabile annessione delle regioni sud-orientali, che porterà inevitabilmente a una escalation militare (qualsiasi attacco ucraino potrebbe essere il trigger per utilizzare tutte le armi nell’arsenale di Mosca), si chiuderà definitivamente la via diplomatica.
Dopo quasi sette mesi di guerra, la Russia vuole continuare la sua offensiva in Ucraina anche se la resistenza del paese - supportata dalle forze dei paesi occidentali - si è dimostrata più forte del previsto.
L’annuncio arriva - non a caso - durante un periodo di particolare debolezza dell’esercito russo. Infatti, nelle ultime settimane, le forze Ucraine hanno compiuto una massiccia offensiva che ha permesso di riconquistare numerosi territori portando le proprie truppe a ridosso dei confini delle repubbliche separatiste nel conteso oblast di Kharkiv.
Insomma, Putin vuole dare un senso alla sua disastrosa offensiva iniziata il 24 febbraio scorso e, per questo motivo, sta cercando di tornare a casa con risultati concreti in modo da non scontentare il fronte interno.
Gli effetti sull’EUR
Questa mattina il cambio EUR/USD cede lo 0,82% portandosi da 0,9968 fino a quota 0,9884, avvicinandosi al supporto strategico a 0,9864. L’effetto delle parole del Presidente russo si è infatti sommato alle aspettative degli operatori su un rialzo FED molto aggressivo (75 punti base) che, questa sera, potrebbe portare la moneta unica a livelli ancora inferiori rispetto al biglietto verde.
La coppia valutaria si riprende parzialmente durante la mattinata tornando sui livelli di 0,9907.
Tuttavia, l’euro perde molto anche contro yen e sterlina inglese. Il cambio EUR/JPY perde l’1,13% e passa da 143,59 fino a un bottom di 141,92. La coppia EUR/GBP, invece, passa da 0,8761 a 0,8720 - minimo del 16 settembre.
Gli effetti sui mercati
Al contrario i principali indici azionari europei non risentono particolarmente delle parole di Putin ma mostrano tutti un’apertura di seduta positiva. Unica eccezione è il DAX di Francoforte che segna una performance leggermente negativa dello 0,14% rispetto alla chiusura di ieri.
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