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Quotazione Ftse Mib resiste alle pressioni dopo tonfo Wall Street

I forti cali sugli indici Usa non si riflettono sull’apertura dei mercati europei e già torna l’ottimismo sui futures. Euro-dollaro stabile a 1,18, a Milano bene le banche con le azioni Banco Bpm a +5,5%

Ftse 100 Fonte: Bloomberg
  • Alle 10:15 gli indici europei viaggiano in rialzo, con il Ftse Mib a +0,89%, 19.725,53 punti
  • Futures Usa contrastati, bene Dow Jones e S&P500, solo il Nasdaq fatica a ritrovare la parità e viaggia a -0,25%
  • Attesi oggi i dati sui non-farm payrolls di agosto: attesi 1,4 milioni di nuovi posti di lavoro e disoccupazione in calo al 9,8%

Nonostante il calo sugli indici di Wall Street e l’apertura contrastata degli indici europei, a Milano il Ftse Mibriesce a mantenere leggeri rialzi, allineandosi a un’ora dall’apertura al rialzo generalizzato degli azionari in Europa.

Cosa è successo ieri a Wall Street?

È stato il calo più repentino da giugno per il Dow Jones, che ieri in chiusura ha perso il 2,8%; peggio ancora l’S&P 500, che ha lasciato sul terreno il 3,5%, e il Nasdaq, crollato del 5% per via dei forti ribassi subiti dal settore tecnologico.

Le quotazioni Tesla sono state le più colpite, con cali fino al 9,02% (407 dollari per azione): il 18% in meno dalla chiusura di lunedì, primo giorno di contrattazioni dopo il frazionamento azionario 5x1 del 28 agosto, all’indomani del quale l’azienda di Elon Musk aveva registrato un notevole rialzo.

Giù anche le FAANGs: Apple perde l’8,01% e scende a 120,88 dollari per azione (stessa dinamica di Tesla; nel caso di Apple il frazionamento era stato di 4x1), Facebook il 3,76%, Amazon il 4,63% a 3.368 dollari, Netflix il 4,90% a 525,75 dollari, Alphabet il 5,12% a 1.629,51 dollari. Seguono Microsoft, che perde il 6,19% e scende a 217,30 dollari per azione, Zoom che è arrivata a perdere fino al 10% e Salesforce, -4,22%.

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D’altra parte, già i futures di oggi sembrano più ottimisti, lasciando pensare che quella di ieri sia solo una pausa in un contesto di forti aumenti: quelli sul Dow Jones avanzano infatti dello 0,14%, quelli sull’S&P 500 dello 0,01% e solo il Nasdaq fatica ancora per raggiungere la parità – al momento i futures segnano un calo dello 0,41%.

Secondo gli analisti, restano infatti i presupposti che stanno guidando l’attuale trend rialzista: la politica monetaria espansiva della Federal Reserve, la ripresa del dollaro, ma anche le discussioni all’interno del Congresso per lanciare un nuovo pacchetto di stimoli fiscali.

Oggi gli operatori guardano ai dati sulle nuove buste paga nel settore non agricolo di agosto, alla variazione dei salari medi e a quella del tasso di disoccupazione. Le attese degli esperti sono per un milione e 400 mila posti di lavoro in più creati ad agosto, indice di un mercato occupazionale in lenta ma costante ripresa dalla crisi scatenata dal coronavirus.

Nel frattempo, sul fronte valutario resta stabile il dollaro, che mantiene la sua posizione a 1,18 euro dopo il grave indebolimento degli ultimi giorni di agosto, quando il cambio EUR/USD era arrivato a sfiorare quota 1,120. Leggero calo rispetto alla vigilia invece per il cross USD/JPY (大口), che oggi scende a 106,146.

Stabile il prezzo del petrolio, che ancora non riesce a recuperare le perdite dell’inizio della settimana: il Wti al momento viene scambiato per 4,24 dollari al barile, il Brent per 43,93 dollari.

Come hanno reagito gli indici globali?

in Asia gli indici hanno registrato perdite in chiusura, sebbene non accentuate come quelle di New York: in Cina Shanghai ha perso lo 0,87%, Shenzhen lo 0,84% e China A50 l’1,07%, mentre in Giappone il Nikkei è sceso dell’1,11% e il più ampio indice Topix dello 0,90%.

A poco più di un’ora dall’apertura recupera invece l’Europa. Dopo un’apertura contrastata, i principali listini tornano tutti al di sopra della parità, con Madrid che guida la classifica e avanza dell’1,67%. Seguono Milano, in rialzo dello 0,85%, Parigi che guadagna lo 0,55%, Londra a +0,48% e Francoforte, +0,19%.

A guidare i rialzi sul Ftse Mib sono le quotazioni di Banco Bpm, che avanza del 5,52% a 1,44 euro per azione, dopo i rumors su una fusione tra gli istituti spagnoli Bankia e Caixabank che hanno riportato alta l’allerta di risiko bancario. Forti rialzi anche su Amplifon, +3,8% a 28,99 euro per azione, mentre scendono le utilities.

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