Quotazioni Ftse Mib in calo in vista dell’Eurogruppo
Novembre si conclude sottotono dopo i maxi-rialzi delle ultime settimane. Sull’indice Mib bene gli industriali, giù Unicredit che perde oltre il 4%
Le Borse europee tirano il fiato nell’ultima sessione di novembre dopo un mese da record (durante il quale l’Eurostoxx ha guadagnato oltre il 14%, l’Msci Global oltre il 13%). A Milano il Ftse Mib si allinea al resto degli indici europei e a due ore dall’apertura perde lo 0,66%, pur mantenendosi al di sopra della soglia dei 22 mila punti (22.205,26).
Contrastato il resto degli azionari europei: a Parigi il Cac40 perde lo 0,27%, a Francoforte il Dax sale dello 0, 16%, giù Madrid a -0,97% mentre Londra, galvanizzata dal buon andamento delle discussioni per la Brexit (secondo le dichiarazioni di domenica del ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab), avanza dello 0,20%.
I titoli che stanno influendo sulle quotazioni del Ftse Mib oggi
Di nuovo occhi sulle banche: Unicredit perde il 4,18% dopo che, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, l’incontro di ieri dei consiglieri sulla governance non avrebbe portato a nulla di fatto – nessuna novità su un’eventuale acquisizione del Monte dei Paschi, dubbi sulla tenuta del Ceo Jean Pierre Mustier. Il vertice riprender l’incontro mercoledì.
Leggermente al di sopra della parità invece Credito Valtellinese, che avanza dello 0,18% dopo che Giampiero Maioli, amministratore delegato del ramo italiano Credit Agricole in un'intervista a L'Economia del Corriere ha definito l'offerta cash da 10,50 euro per azione sulla banca italiana "giusta" e aggiunge di non vedere motivi per cambiarla. L’istituto francese ha lanciato un’opa amichevole all’inizio della scorsa settimana.
Oggi sul Ftse Mib si torna a parlare anche di telecomunicazioni. Enel (-0,61% a 8,45 euro per azione) vorrebbe applicare un premio del 20-30% per il controllo di Open Fiber da aggiungere al prezzo per la quota fino al 10% destinata a Cdp. Open Fiber, società controllata al 50% da Enel e Cdp, sarebbe in trattativa per la fusione con FiberCorp, la rete in fibra di Telecom, in vista della creazione di una rete unica nazionale. Al momento le azioni Telecom perdono l’1,97%.
Attenzione infine ai titoli petroliferi. Oggi inizia la riunione annuale dell’Opec+, durante cui i principali paesi esportatori di petrolio decideranno se estendere gli attuali tagli alla produzione (7,7 milioni di barili al giorno) fino al primo trimestre del 2021, con ripercussioni sul prezzo del greggio.
Al momento il Wti viene scambiato per 44,77 dollari al barile (-1,71%) e il Brent a 47,15 dollari (-2,14), cali che sul Ftse Mib si ripercuotono sui titoli oil: Eni perde l’1,61%, Saipem l’1,93% e Tenaris lo 0,87%.
Bene infine gli industriali: Prysmian guida i guadagni in rialzo del 2.01%, seguito da Pirelli (+1,96%) e Cnh Industrial (+1,37%).
Come si prevede la giornata sul resto degli azionari globali
I cali in Europa seguono la scia della chiusura asiatica: nonostante i buoni dati macro (in Cina i dati dell’ufficio statistico nazionale sul Pmi manifatturiero hanno riportato un aumento oltre le aspettative a 52,1 punti a novembre) Shanghai ha chiuso in calo dello 0,49%. Male anche il Giappone, con la Borsa di Tokyo in calo dello 0,79%.
Giù anche i futures Usa: i contratti sul Dow Jones vengono scambiati in calo dello 0,49%, quelli sull’S&P 500 perdono lo 0,34% e solo quelli sul Nasdaq viaggiano sulla parità.
Oggi occhi sulla riunione dell’Eurogruppo, in Europa. All’ordine del giorno le discussioni sul Mes e sulle risorse implementate da Bruxelles in risposa alla crisi economica scatenata dal covid-19, che continua a mietere vittime e contagi (nelle ultime 24 ore in Italia oltre 20 nuovi casi e 541 decessi).
Il commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni ha escluso che il debito possa essere ristrutturato e guarda con fiducia all’adozione del Recovery Fund, nonostante l’opposizione di Polonia e Ungheria.
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