Quotazioni Ftse Mib piatte, ottimismo sui mercati nonostante tensioni in USA
Il Congresso prosegue con la ratifica del dem Biden alla presidenza degli Stati Uniti, le proteste di ieri non scuotono i mercati. Futures USA positivi, bene anche l’Europa in attesa di dati macro
Le immagini di ieri in arrivo dagli Usa, con il Campidoglio preso d’assalto da centinaia di manifestanti pro-Trump mentre, all’interno, i legislatori procedevano con la conferma del democratico Joe Biden alla presidenza, sono destinate a restare nella storia. Eppure, nonostante l’attacco più grave al Congresso degli ultimi duecento anni, i mercati finanziari non sembrano affatto preoccupati – tutt’altro: in avvio della sessione della Borsa europea le quotazioni sul Ftse Mib avanzano dello 0,06%, in coda al resto dell’Europa, dove il Dax in apertura guadagna lo 0,22%, il Cac40 lo 0,14% e il Ftse 100 britannico lo 0,33%.
Ftse Mib, quotazioni in rialzo, oggi occhi su industriali e tlc
In una sessione ricca di dati macro (alle 11:00 l’indice dei prezzi al consumo preliminare dell’Italia e dell’Eurozona, alle 13:30 la dichiarazione di politica monetaria della Banca centrale europea), l’indice Mib di Milano si muove leggermente al di sopra della parità, mantenendosi a quota 22.771 punti a quasi mezz’ora dall’apertura.
Tra le performance migliori spicca quella di Buzzi Unicem, che avanza del 2,23% a 21,98 euro per azione, e di Pirelli, a +1,81% (4,37 euro). In generale, oggi a trainare il Ftse Mib sono gli industriali: bene anche Prysmian, che guadagna l’1,57%, mentre resta alta l’attenzione su Fca in attesa del perfezionamento della fusione con la francese Peugeot, in programma per il 16 gennaio, per poi essere quotata in Borsa due giorni dopo. Al momento le azioni Fca avanzano dell’1,56%.
Leggero rialzo anche per le azioni Telecom Italia, che al momento in cui si scrive avanzano dello 0,23% dopo indiscrezioni di stampa secondo cui, prima di Natale, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe incontrato l'ad di Vivendi. Obiettivo: guadagnarsi l’appoggio di Vivendi (che detiene il 23,94% delle azioni Tim) in vista del rinnovo del board, in particolare sostenendo la lista messa a punto dal Cda uscente con la probabile riconferma di Luigi Gubitosi, che si è guadagnato l'appoggio dell'esecutivo nella sua determinazione a costruire la rete unica di Tim.
Tra i cali di oggi spicca Unicredit, che scivola di quasi un punto percentuale mentre il Sole 24 Ore riporta che un asse di azionisti della banca, corrispondente al 5% del capitale e che conta la presenza della Delfin di Leonardo Del Vecchio, oltre che delle Fondazioni Cariverona e Crt, sta lavorando a un accordo per avere più voce in capitolo nella scelta del nuovo AD. Allo stesso tempo, due fonti vicine al dossier di Monte dei Paschi riferiscono che l’istituto di Gae Aulenti starebbe studiando una cessione di crediti non-performing per un valore nominale di 14 miliardi ad Amco, nell’ambito di un'eventuale acquisizione dell'istituto senese da parte di Unicredit.
Cosa sta succedendo negli Usa?
Ci sono volute oltre tre ore alla polizia Usa per liberare il palazzo del Campidoglio dai manifestanti pro-Trump che ieri, a partire dalle 14 circa (orario di Washington) hanno preso d’assalto la sede del Congresso, rompendo finestre e superando la sicurezza per poi invadere i corridoi e scontrarsi con le forze dell’ordine. Il bilancio totale è di quattro vittime, una per arma da fuoco e tre per un’emergenza medica. I legislatori sono stati fatti evacuare fino a quando l’edificio non è stato di nuovo dichiarato sicuro, verso le 23:30 (ora locale).
La protesta è montata nel momento in cui i deputati stavano procedendo alla conta dei voti per la conferma del democratico Joe Biden alla presidenza Usa, sancendo così i risultati delle elezioni del 3 novembre – che, secondo il presidente uscente, il repubblicano Donald Trump, sarebbero frutto di frode elettorale.
Mentre la battaglia di Trump si fa sempre più debole, nelle ultime ore i democratici hanno riportato a casa un'altra vittoria, conquistando anche la maggioranza al Senato dopo che il ballottaggio in Georgia si è concluso con la vittoria del predicatore battista Raphael Warnock sul senatore Repubblicano in carica Kelly Loeffler, mentre il registra 33enne Jon Ossoff ha sconfitto il repubblicano David Perdue.
E proprio la vittoria dei dem (che ora possono contare sulla maggioranza alla Camera e sul 50% al Senato, con Kamala Harris, braccio destro di Biden, a fare da ago della bilancia) ha contribuito a rinvigorire i mercati finanziari, che hanno presto dimenticato i disordini a Washington. I futures Usa viaggiano infatti al rialzo, con i contratti sul Dow Jones scambiati in rialzo dello 0,47%, quelli sul Nasdaq dello 0,44% e quelli sull’S&P a +0,53%.
Come ha reagito il resto dei mercati finanziari?
Sul mercato valutario le notizie in arrivo dagli Usa sul ballottaggio in Georgia fanno recuperare il dollaro: un Senato in mano ai democratici per gli esperti rappresenta un aspetto positivo per la crescita economica a livello globale e per le divise a più alto rendimento, sebbene possa avere un impatto negativo sulle obbligazioni e sul dollaro.
Al momento il cambio EUR/USD perde lo 0,27% e scende a 1,2294, mentre sale rispetto allo yen, con la coppia valutaria USD/JPY (大口) a 103,428 – lontana dai minimi raggiunti in nottata, quando ha rasentato quota 102,592.
Sul fronte delle materie prime il greggio mantiene i guadagni degli ultimi giorni e resiste al di sopra dei 50 dollari al barile – rispettivamente 51,02 dollari il Wti e 54,61 il Brent, nonostante le rinnovate tensioni in seno all’Opec+ sui tagli alla produzione, con Russia e Arabia Saudita che tornano ad affrontarsi sull’opportunità di nuovi tagli a partire da febbraio.
Secondo un documento Opec del 4 gennaio, il gruppo sta valutando un taglio di 500.000 barili al giorno per febbraio, e altri tre scenari che includono una produzione stabile o un incremento di 500.000 barili al giorno.
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