Vendite al dettaglio USA in aumento al +0,3% m/m
Il dato mostra che l’economia statunitense è ancora in forma ma si rafforza la possibilità di un rialzo monstre da parte della FED la settimana prossima.
I risultati
I valori relativi alle vendite al dettaglio statunitensi nel mese di agosto, su base mensile, sono risultati (+0,3%) maggiori delle attese del consensus che si aspettava una crescita nulla rispetto al mese precedente.
Di conseguenza l’economia a stelle e strisce continua a dimostrare molto vigore dal lato dei consumi al dettaglio, fattore che la Federal Reserve potrebbe tenere in seria considerazione durante la sua riunione della settimana prossima dove dovrà decidere sull’intensità del rialzo dei tassi di interesse (stimato in 75 o addirittura 100 punti base).
Infatti, la spesa dei consumatori - supervisionata attraverso l’indice PCE Core (Personal Consumer Expenditure) - rappresenta circa i 2/3 dell’intero Prodotto Interno Lordo statunitense e dunque un aumento consistente può influenzare di molto la crescita delle pressioni inflazionistiche (e quindi anche le decisioni di politica monetaria).
Nonostante ciò, il valore delle vendite al dettaglio di agosto, depurato dalle volatili componenti delle vendite di auto e di quelle delle stazioni di rifornimento carburante, è risultato - su base mensile - in aumento sempre del +0,3%.
Su base annuale, invece, il valore è pari al +9,1% in lieve rallentamento rispetto al dato di luglio fermo al +10,1% a/a. Il rallentamento della spesa dei consumatori può essere in parte spiegato dalla crescita dell’inflazione che, sebbene in lieve calo (+8,3% a/a ad agosto), rimane sui massimi livelli da 40 anni e rischia di ancorarsi alle aspettative di medio termine del consensus.
Gli effetti sull’EUR/USD
Dopo una iniziale reazione positiva, dove la coppia EUR/USD era salita di 35 pips, la coppia valutaria ritraccia fino al supporto di breve periodo fissato a 0,9981 per poi riportarsi intorno alla parità a 0,9994. Il mercato ha mostrato dunque una reazione ambigua con il cambio EUR/USD che ha reagito con molta volatilità.
Gli investitori hanno reagito inizialmente con acquisti sull’euro anche se le aspettative del consensus rimangono fortemente ribassiste sul cambio EUR/USD in vista del rialzo della FED di settimana prossima che potrebbe addirittura decidere un incremento di 100 punti base, portando i tassi nella forchetta compresa tra il 3,25% e il 3,50%.
Gli effetti sui mercati
Wall Street vira in negativo sulle aspettative della decisione della Federal Reserve della settimana prossima. Il consensus ha infatti ormai già scontato un rialzo di 75 punti base che porterebbe il range dei tassi FED dall’attuale livello del 2,25%-2,50% fino al 3%-3,25%.
Alla pubblicazione del dato, gli indici che perdono di più sono il NASDAQ (-0,55%) seguito dall’S&P 500 (-0,32%) mentre il Dow Jones rimane pressoché invariato.
Infine, le principali piazze finanziarie europee mostrano solo deboli segnali rialzisti prima di scivolare in rosso verso la chiusura della seduta.
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