Wall Street apre in rialzo e ignora i dati sull’occupazione
Balzo in avanti per gli indici Usa, rinfrancati dalle buone performance del dollaro (EUR/USD 1,18) e dai segnali incoraggianti del Congresso e della Fed. Male i nuovi posti di lavoro, sale l’attesa per i NFP
La spinta rialzista con cui Wall Street ha chiuso ieri le contrattazioni, in una sessione in cui gli azionari Usa hanno raggiunto nuovi massimi storici, non accenna a rallentare. Oggi in apertura gli indici di New York segnano rialzi intorno al mezzo punto percentuale – ad eccezione del Nadsaq, che viaggia leggermente al di sotto della parità -, nonostante i dati sull’occupazione, preludio dei non-farm payrolls di agosto, non facciano presagire buone notizie.
Quali notizie dal report dell’ADP?
Lo studio relativo al mese appena concluso stilato da Macroeconomics Advisers e dall'agenzia che si occupa di preparare le buste paga, Automatic Data Processing, ha infatti rilevato una variazione al ribasso dell’occupazione nel settore privato non agricolo: solo 428 nuove unità, a fronte di un attesa del consensus tra le 950 mila e 1,17 milioni di unità, mentre il dato precedente, 212 mila, era stato precedentemente rivisto al rialzo (dagli originari 167 mila di luglio: sintomo pur sempre di un’accelerazione nella creazione di nuovi posti di lavoro).
Il settore privato, così come fotografato dall’indagine condotta su circa 400 mila clienti commerciali Usa, non lascia dunque presagire segnali incoraggianti sulla ripresa del settore occupazione post-covid. Per quanto infatti il dato attuale si confermi superiore rispetto alla lettura del mese precedente, la curva di crescita prosegue a ritmi più lenti.
“Il dato di agosto mette in luce una lenta ripresa” commenta Ahu Yildirmaz, co-direttore dell’istituto Adp. “I nuovi posti di lavoro creati sono minimi, e le imprese di ogni dimensione e settore devono ancora riavvicinarsi ai livelli occupazionali pre-covid”.
Ad aver creato più posti di lavoro ad agosto sono state le grandi imprese (oltre 500 lavoratori), con 280 mila unità. Seguono le medie imprese (dai 50 ai 499 impiegati), con 79 mila posti di lavoro, chiudono la classifica le piccole aziende, fino a 49 impiegati, che ne aggiungono 52 mila.
L’attesa sale ora per l’appuntamento di venerdì con il dato del Department of Labor Usa. Gli analisti si aspettano un aumento delle buste paga nel settore non agricolo almeno di 1,32 milioni di unità, il che si tradurrebbe in un tasso di disoccupazione in calo dal 10,2% di luglio al 9,8%.
Come hanno reagito gli indici di Wall Street?
Eppure gli operatori non sembrano lasciarsi intimorire dalle nubi all’orizzonte nel settore occupazionale. Dopo un’apertura contrastata, a poco più di un’ora dall’inizio della sessione di mercato Usa il Dow Jones avanza dello 0,83%, il Nasdaq recupera con lo 0,20% e l’S&P 500 sale dello 0,71%, aggiornando massimi che non si erano mai visti neanche nei tempi pre-pandemia.
In rialzo anche il dollaro: il Dollar Index torna a salire a 92,81, un rialzo dello 0,61% dopo che, negli ultimi giorni, il biglietto verde era tornato a perdere sia nei confronti dell’euro (con l’EUR/USDche solo oggi scende di nuovo a quota 1,1835, dopo aver superato ieri il tetto di 1,20) sia dello yen, contro cui torna a salire a 106,156.
Perché gli indici Usa restano ottimisti?
Contribuiscono ai rialzi soprattutto il resto dei dati macro che si sono succeduti nelle ultime 48 ore: oltre all’indice dei direttori agli acquisti nel settore manifatturiero, che ieri ha segnalato un rimbalzo a 56 punti (ben oltre le aspettative degli analisti e soprattutto oltre la soglia dei 50 punti, che determina un’economia in espansione), è di pochi minuti fa quello relativo agli ordinativi alle fabbriche di luglio, saliti del 6,4%.
La prospettiva di un rimbalzo economico, ma anche la fiducia su un vaccino anti-covid sempre più vicino danno quindi fiducia ai mercati – nonostante il presidente Usa Donald Trump abbia annunciato oggi che gli Stati Uniti non entreranno a far parte dell'iniziativa globale contro il Covid-19 sostenuta dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Buone prospettive arrivano anche dal lato della politica. I legislatori del Congresso sono infatti al lavoro per un quinto pacchetto di aiuti fiscali in funzione della ripresa post-covid e nelle ultime ore è arrivata l’apertura del segretario del Tesoro, il repubblicano Stephen Mnuchin, che ha annunciato di essere disposto al dialogo con la speaker democratica della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi.
E alle politiche fiscali si aggiungono anche quelle monetarie: la Federal Reserve, in attesa del prossimo incontro ufficiale, previsto per metà settembre, conferma di essere disposta far da sostegno all’economia reale. Atteso in serata (ora italiana) il Beige Book della Fed, con cui si esprime sulle condizioni economiche attuali nei 12 distretti della Fed, che coprono tutto il territorio degli USA.
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