Walt Disney in attesa della trimestrale: cosa guardare?

I mercati sono in attesa dei dati relativi alla trimestrale di Walt Disney che uscirà nella giornata di mercoledì 11 maggio. Gli investitori, infatti, si aspettano che i conti trimestrali possano continuare a seguire il momento positivo inaugurato con la pubblicazione della scorsa trimestrale a febbraio.

Le attese consensus per i ricavi sono fissate a $20,25 miliardi e un EPS pari a $1,20. Dunque, la crescita anno su anno sarebbe rispettivamente del 30% per le revenues e del 52% per l’utile per azione.

Dal lato dei fondamentali, sembra che Disney si sia ormai ripresa completamente dallo scenario negativo causato dal Covid-19. La sua divisione Parks, Experiences and Products (DPEP), la più colpita dalla pandemia, sta ricominciando a macinare profitti grazie alle riaperture dei propri parchi divertimento, dei resort e ad una graduale ripresa delle crociere.

La divisione DMED (Disney Media and Entertainment Distribution) negli ultimi mesi ha mostrato ottime performance grazie alla produzione di film e serie tv campioni di incassi. Ma è soprattutto Disney+, la sua piattaforma di streaming, ad aver trascinato la crescita inarrestabile dei ricavi. Questa, lanciata nel novembre 2019, ha permesso a Disney di cavalcare lo straordinario sviluppo della sua base di abbonati avvenuta durante i lockdown causati dall’emergenza sanitaria. La piattaforma gode di un vantaggio competitivo enorme rispetto ai suoi concorrenti. Disney+ offre un’esclusiva sulla visione dei propri contenuti - come le saghe Marvel, Star Wars o i film Pixar - e ciò ha creato una fidelizzazione degli utenti che ad oggi hanno raggiunto il numero strabiliante di 130 milioni.

Perché il titolo scivola in Borsa?

Visti i solidi fondamentali non è facile cogliere la ragione del calo delle azioni Disney (-38% da un anno a questa parte). Infatti, dopo aver raggiunto un massimo di $184 a settembre 2021, ora l’azienda californiana si aggira intorno a quota $115. Una parziale spiegazione - almeno per il breve termine - può derivare dalle controversie sorte con lo stato della Florida riguardo ad una legge recentemente introdotta. Dopo l’aperto dissenso di Disney, la Florida ha deciso di sospendere i privilegi fiscali che la società godeva da ben 55 anni. Nel medio periodo, invece, la società sta patendo il nervosismo degli investitori verso le società di streaming, in particolare dopo i deludenti risultati del suo stretto competitor Netflix.

In conclusione, crediamo che Walt Disney Co. rimanga una società solida e dagli ottimi fondamentali in grado di generare ricavi crescenti in futuro. Riteniamo dunque che le attuali quotazioni rappresentino un allettante opportunità di entrata per un mantenimento del titolo nel medio-lungo termine.

Quali le aspettative grafiche di breve?

Concreti segnali rialzisti arriveranno con il superamento della resistenza a $129 preludio a un possibile allungo in direzione di $136 e $145, picco del 25 marzo. Il mancato superamento di $129 lascerebbe inalterate le prospettive grafiche negative con obiettivi short ipotizzabili a $100, bottom del maggio 2020.

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