Cosa sono i dividendi e come influenzano le azioni?

Cos’è un dividendo?

Il dividendo è la parte dell’utile di un’azienda che viene redistribuita agli azionisti aventi diritto. Questi pagamenti possono essere ordinari o straordinari e con cadenza trimestrale, semestrale o annuale. Inoltre, una società non è obbligata a distribuire dividendi anche se facendolo attrae più investitori che quindi creeranno una maggiore appetibilità per il titolo facendo salire le quotazioni.

La decisione di pagare dividendi viene decisa dai vertici societari che la propongono al Consiglio di Amministrazione e all’Assemblea Generale che dovranno poi confermare o meno la decisione.

I dividendi vengono incassati solo dagli azionisti della società, quindi sono esclusi altri tipi di stakeholders come ad esempio gli obbligazionisti, che non sono soci.

Lo stacco di un dividendo è quindi un evento considerato in modo molto positivo dal mercato in quanto significa che le attività della società in questione sono floride e questa può quindi permettersi di redistribuire parte degli utili ai suoi soci.

L’ammontare del dividendo viene dunque distribuito in base al numero di azioni possedute dall’azionista. Più azioni si detengono maggiore sarà il dividendo ricevuto. Ad esempio, se la società A distribuisce un dividendo di €0,50 per azione e il socio X detiene 10 azioni, alla data di pagamento riceverà €5.

Tuttavia, bisogna notare che i dividendi possono essere pagati anche in azioni (anche se è più raro) e non solo in denaro. In questo modo l’azienda evita di drenare capitale finanziario fuori dalle attività produttive ma mantiene l’appetibilità della società con una remunerazione per gli azionisti sotto forma di quote societarie.

In conclusione, un metodo per valutare la bontà di un dividendo non è solo l’ammontare per azione ma anche il suo rendimento che è dato dal rapporto tra la cedola e il prezzo delle azioni. Siccome nelle società quotate in Borsa le quotazioni fluttuano giorno per giorno il rendimento - o yield - è un valore che cambia costantemente nel tempo. Nonostante ciò, più questo è elevato maggiore sarà la remunerazione per gli azionisti.

Come i dividendi influenzano il prezzo delle azioni

I dividendi possono comportare degli effetti sia positivi sia negativi sul prezzo delle azioni della società considerata. Come detto precedentemente, l’annuncio di un dividendo maggiore delle previsioni, o di uno non previsto dal mercato, genera effetti positivi sul titolo con una generale tendenza ad acquistare azioni della suddetta società. Infatti, se vengono distribuiti dividendi significa che la società è in una buona situazione finanziaria e quindi le aspettative future sono ottimistiche.

Tuttavia, se la società è quotata in Borsa, alla data effettiva del pagamento le azioni subiranno un fisiologico calo pari all’ammontare del dividendo stesso. Ad esempio, se un’azione quota a €10 e il dividendo, che verrà pagato il giorno dopo, ammonta a €0,50 per azione, allora nella seduta in cui il dividendo viene effettivamente pagato le azioni apriranno le contrattazioni a €9,50 (al netto di altre esternalità che possono muovere al rialzo o al ribasso le quotazioni).

Di conseguenza, in teoria si può prevedere il futuro prezzo di un titolo cum-dividendo una volta che diventerà ex-dividendo (cioè quando questo è stato pagato) proprio perché il prezzo alla data di pagamento scenderà dello stesso ammontare del dividendo. Questo crea quindi i presupposti per una serie di strategie operative da mettere in atto per prendere profitto sui mercati grazie ai dividendi.

I migliori dividendi a Piazza Affari

Nel Belpaese ci sono numerose società che offrono un consistente dividendo in modo da attrarre un maggior numero di investitori e beneficiare di una solida base di investitori per il medio-lungo termine.

Tra i migliori vi sono il comparto petrolifero ed energetico con Eni, Tenaris ed Enel che garantiscono stabili e crescenti pagamenti grazie all’enorme flusso di cassa dovuto agli introiti nel settore degli idrocarburi e della distribuzione elettrica.

Tuttavia, anche il settore finanziario/bancario è ricco di opportunità per l’investitore cassettista. Intesa Sanpaolo, Generali e Anima Holding sono quelli più generosi nel garantire cospicue cedole anche grazie all’aumento dei ricavi dovuto all’incremento del margine di interesse (la differenza tra ciò che la banca paga per i depositi e ciò che riceve dai prestiti), diretta conseguenza delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali.

Non ultimo, anche gli industriali possono offrire rendimenti meno elevati ma più stabili nel tempo. Tra questi Amplifon e Interpump sono due delle società che hanno come primo obiettivo quello di redistribuire una consistente quota dei propri utili agli azionisti senza ridurre il proprio payout nel tempo.

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