John Bollinger non ha certo bisogno di presentazioni: a lui si devono molte delle intuizioni che a pieno titolo possono entrare nella nostra ideale enciclopedia dell’analisi tecnica; a lui, tra le altre, si deve la creazione delle famose ”bande” che portano appunto il suo nome e di cui ci accingiamo a trattare.
Per comprendere appieno l’utilità delle bande di Bollinger è opportuno fare un piccolo passo indietro.
In un precedente articolo abbiamo parlato delle medie mobili e abbiamo visto che questo strumento, forse il primo e più semplice con cui si trova ad armeggiare il trader alle prime armi, viene graficato in funzione della “storia” dei prezzi: la media mobile tende a posizionarsi al di sotto dei prezzi in un trend rialzista e al di sopra degli stessi nelle fasi di ribasso.
Vediamo un esempio sul titolo ENI con una media mobile semplice a 20 periodi grafico orario.